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CENSIS: Aumenta la domanda di informazione sulla salute e cresce il ruolo dei media nell'offerta
Sabato, 4 Novembre 2006

La salute è un tema che interessa moltissimo gli italiani: il 59,3% “presta sempre attenzione quando si parla di salute”, sia che si tratti di notizie che giungono dai media, sia che si tratti di conversazioni o informazioni che arrivano da familiari, amici e conoscenti. E infatti il 74,9% “si ritiene molto o abbastanza informato”.
Inoltre, il 53,4% ritiene che “sia opportuno procurarsi il maggior numero di informazioni possibile, per decidere autonomamente della propria salute”, anche se il 46,6% sottolinea i rischi e la confusione che possono derivare da un eccesso di informazioni non mediate dal medico.
I medici di medicina generale continuano a essere un riferimento fondamentale, dato che la maggioranza degli italiani li considera la fonte principale da cui avere le informazioni sulla propria salute, tuttavia negli ultimi tre anni la percentuale è scesa di quasi 6 punti, dal 71,6% del 2003 al 65,8% del 2006.
Cresce invece il ruolo della televisione come fonte informativa principale sulla salute, citata dal 43,2% degli italiani, quando nel 2003 erano il 22,8%. E cresce anche di più il ricorso a internet, che passa dal 2,8% del 2003 al ben più significativo 13,1% rilevato quest’anno; inoltre tenendo conto di quelli che ricorrono “anche” a internet, come fonte non primaria, sale a circa il 25% la quota di italiani che, nel complesso, usa internet per informarsi sulle questioni della salute, al di là della contingenza di avere effettivamente un problema da risolvere.
Quali sono i difetti delle informazioni veicolate dai media? Innanzitutto la carenza di informazioni di tipo pratico (quali servizi, professionisti, ospedali, terapie, sono realmente disponibili?), per il 32,1%; poi la complessità delle informazioni, non sempre facilmente comprensibili, per il 29,6%; il terzo difetto consisterebbe in un’enfasi eccessiva sulle fonti di rischio, che poi non si rivelano davvero tali, secondo il 24% circa; ed infine il mancato aggiornamento delle informazioni che vengono divulgate, per il 18,3%.
L’impatto dell’informazione via media non è marginale: il 40% degli italiani dichiara di aver spesso (2,9%) o qualche volta (36,4%) messo in pratica le informazioni ricevute, e questo si rileva in misura maggiore tra i laureati.
Questi sono alcuni dei principali risultati dell’indagine realizzata dal Censis per conto del Forum della Ricerca Biomedica su un campione di 1.000 italiani rappresentativi della popolazione residente.
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