Prevedere le mosse dell'aviaria
I risultati sono importanti per riconoscere in tempi rapidi il ceppo mutato e per mettere a punto un vaccino

Confrontando i virus dell’influenza trovati negli uccelli con quelli dell’influenza aviaria che hanno infettato esseri umani, i virologi della School of Veterinary Medicine dell’Università del Wisconsin a Madison hanno identificato una variazione genetica chiave richiesta per il ceppo pandemico della influenza aviaria. Secondo quanto riportato sulla rivista “Nature” si tratta delle mutazioni che permetterebbero al virus H5N1 di riconoscere i recettori della membrana cellulare che aprirebbero la via all’infezione nell’essere umano.

I virus dell’influenza aviaria hanno infatti dimostrato una notevole capacità di evolvere in modo da infettare gli esseri umani; ciò avverrebbe grazie allo scambio di geni con virus umani in soggetti che abbiano contratto entrambi i virus. Tale processo permette ai virus di riconoscere i recettori cellulari tipici dell’uomo e dare così il via all’infezione, tipicamente a partire dall'apparato respiratorio.

Il risultato della ricerca è ritenuto importante soprattutto ai fini di una pronta risposta in caso di contagio, dal momento che con queste conoscenze sarà più agevole riconoscere in una fase precoce il ceppo mutato e mettere a punto un vaccino. (16.11.2006)

© 1999 - 2006 Le Scienze S.p.A.