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Formazione: la FNOMCeO ha presentato oggi il suo pacchetto di proposte alla presenza del ministro Livia Turco
Venerdì, 24 Novembre 2006

In un convegno affollatissimo svoltosi oggi a Roma, presso il Residence di Ripetta, presente il Ministro della Salute, Livia Turco, la Federazione Nazionale dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri ha presentato, raccolto in un documento, il suo pacchetto di proposte in materia di Formazione professionale pre e post laurea.
Sentendo pressante il compito ritenuto non più derogabile e in ogni caso non delegabile di individuare linee di indirizzo omogenee e obiettivi chiari, la Fnomceo, ha perciò cominciato a delineare un programma a tutto campo sull’iter formativo, auspicando un “ringiovanimento” anche nella didattica.
“Proponiamo - ha detto ad esempio Bianco- che nei corsi di laurea venga ulteriormente potenziato l’inserimento delle nuove scienze umane, come etica, bioetica ed antropologia, mentre per l’ultimo anno la nostra idea è quella di dare allo studente una formazione pratica, con tutor “uno ad uno”, con professionisti accreditati e mediante l’utilizzo di tutte le strutture del Servizio Sanitario Nazionale”.
Nonostante il clima caldo di questi giorni e di queste ore, che vede in pista di lancio un disegno di legge di riordino delle Professioni che certo non entusiasma quelle sanitarie, l’accordo tra Ministero e Professionisti della Salute è stato pieno ed esplicitato.
“Condivido- ha sostenuto infatti il ministro Turco- gli aspetti innovativi del Documento della Fnomceo”. E in particolare il ministro ha apprezzato l’impostazione della Federazione per quanto riguarda l’Ecm e la proposta dell’istituzione di un Dipartimento di Medicina Generale, collegato alla Facoltà di Medicina.
“Stiamo istituendo con il Ministero dell'Università un tavolo di lavoro - ha detto il ministro - perchè il rapporto tra università e Ssn è uno dei più grandi cambiamenti che dobbiamo realizzare. È un tavolo che ha come obiettivi il confronto per avere una formazione che sia adeguata alla vita di oggi, per mettere al passo il sistema universitario con l'Europa e anche per rendere più moderno il sistema sanitario”.
Strappando quindi l’applauso della platea, il ministro ha aggiunto: “ E’ in atto nel Governo un dibattito sulla funzione degli Ordini ed io, credendo nella loro centralità, mi sono schierata su una posizione che molti hanno ritenuto conservativa: ma cercherò fino in fondo di far capire che, difendendo gli Ordini delle professioni sanitarie, non difendiamo posizioni corporative ma il “bene salute” che riguarda indiscriminatamente tutti i cittadini”.
In sostanza, questo Convegno ha affrontato in modo sistematico tutta una serie di criticità del sistema formativo italiano dei medici: dalla selezione all’ingresso ai corsi di laurea, ai Contenuti.
“L’attività formativa – ha dichiarato Bianco - deve essere fondata sul “saper fare e sul saper essere”, allo stesso modo l’esame di Stato deve qualificarsi come elemento di garanzia per i cittadini circa la capacità del giovane laureato che si appresta ad esercitare. Ma anche la Formazione specialistica – ha aggiunto – a tutt’oggi soffre di inadeguatezza, legata allo scarso coinvolgimento del Servizio Sanitario Nazionale”.
Queste argomentazioni sono state variamente riprese e condivise oltre che dal ministro della Salute Livia Turco, anche dal sottosegretario Serafino Zucchelli che, in un clima di grandissima condivisione della platea, ha riproposto con continuità e lucidità una prospettiva precisa.
“Dobbiamo ripartire e dare vigore al progetto sotteso alla Legge 517 del 1999 oggi in gran parte disattesa – ha detto - realizzando una forte integrazione di culture, di uomini e di strutture delle Facoltà di Medicina e dei Servizi Sanitari Regionali”.
Infine, il prof. Andrea Lenzi - presidente della Conferenza dei Presidenti dei corsi di laurea in Medicina - e il prof. Luigi Frati - presidente della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Medicina - hanno entrambi ribadito, con vari accenti, la disponibilità del mondo universitario a confrontarsi e cooperare sul campo.
“Questo convegno – ha detto in conclusione il presidente Bianco – legittima ulteriormente il ruolo di cooperazione e vigilanza degli Ordini professionali rispetto al processo formativo: un ruolo che intendiamo spendere per colmare e non scavare trincee tra Sistemi che devono integrarsi e non combattersi”.
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