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''Cardiochirurgia mini-invasiva, in Italia e' una cenerentola'' - AGI Sanità
Sabato, 2 Dicembre 2006





(AGI) - Roma - Arrivano e sono ottimi i primi risultati con la cardiochirurgia mininvasiva in Italia. Cio' nonostante solo l'1-2% degli interventi sono ottenuti con questa pratica. Promossa, dunque, la cardiochirurgia mini-invasiva che pero' in Italia rimane, ancora una cenerentola degli interventi cardiochirurgici perche' e' una chirurgia per giovani chirurghi esperti ed e' quindi non facile da attuare in quanto, dato il nostro sistema formativo, i chirurghi spesso iniziano ad operare tardi. E' quanto riferisce Mattia Glauber cardiochirurgo dell'Ospedale G. Pasquinucci - Istituto di Fisiologia Clinica CNR-UO Cardiochirurgia di Massa che ha presentato i primi risultati a lungo termine di uno studio condotto nel suo centro dove sono stati operati in tre anni poco meno di 500 pazienti. I risultati sono stati annunciati a Roma in occasione del XXIII Congresso della Societa' Italiana di Chirurgica Cardiaca organizzato sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero della Salute e con il patrocinio di Regione Lazio, Provincia di Roma, Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Sociali e Promozione della Salute. I pazienti operati nel centro di Massa, spiega Glauber, sono stati sottoposti prevalentemente ad interventi di sostituzione o riparazione valvolare mitralica o aortica. Ma anche di chiusura di difetti interatriali, di rimozione di tumori benigni del cuore o altri interventi piu' particolari. Gli interventi di riparazione e sostituzione delle valvole sono il 60% di tutti gli interventi eseguiti in cardiochirurgia. In Italia nel 97-98% dei casi sono eseguiti con l'approccio chirurgico standard piu' invasivo che prevede un'incisione toracica (sternotomia). Solo nell'1-2% dei casi gli stessi interventi sono ottenuti con chirurgia mini-invasiva mentre circa il 25-30% degli interventi di questo tipo potrebbe essere fatto in chirurgia mini-invasiva. Questa metodica, che in Italia si pratica anche al San Matteo di Pavia, all'Humanitas di Milano, a Udine e all'ospedale Le Molinette di Torino, si applica attraverso un forellino (incisione) di 6-8 cm sull'emitorace di destra. Divaricando leggermente le costole attraverso uno spazio intercostale, spiega Glauber, si accede sia all'aorta che ad una cavita' atriale (destra o sinistra) e con l'aiuto della videoscopia si procede a correggere il vizio valvolare, con le tecniche convenzionali di riparazione o sostituzione. Il costo e' variabile ma il materiale, da solo, costa gia' dai 1000 ai 3000 euro a seconda degli interventi. (AGI) 12:24 02 DIC 2006
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