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''Tumori: italiani identificano proteina che aumenta efficacia chemio'' - Adnkronos Salute
Lunedì, 18 Dicembre 2006






Roma, 18 dic . (Adnkronos Salute) - Si chiama Che-1 ed è una proteina umana coinvolta nella regolazione della crescita cellulare inibita in numerosi tumori. A identificarla e clonarla, alcuni anni fa, i ricercatori dell'Istituto Regina Elena di Roma, che ora hanno fatto un altro passo avanti. Hanno infatti scoperto che l'inibizione di Che-1 aumenta l'efficacia della chemioterapia, svolgendo un importante ruolo nella risposta cellulare al danno del Dna, uno dei meccanismi responsabili della trasformazione tumorale. Il lavoro è stato pubblicato su Cancer Cell.
La cellula - spiega Maurizio Fanciulli, responsabile del gruppo di lavoro - possiede dei sofisticati meccanismi in grado di avvertire il danneggiamento del Dna e avviare quindi processi di riparazione. O, se il danno si rivela troppo ingente, indurre la morte programmata al fine di non consentire la propagazione di Dna alterato o mutato. L'importanza di un corretto funzionamento di questi meccanismi - prosegue lo studioso - è comprovata dall'aver riscontrato che la loro assenza o la presenza di forme mutate sono responsabili dell'insorgenza di tumori o di diverse malattie genetiche. Lo studio, realizzato in collaborazione con Domenico Delia dell'Istituto tumori di Milano e Claudio Passananti del Cnr, ha dimostrato che una volta segnalata all'interno della cellula la presenza di alterazioni del Dna, Che-1 viene specificamente modificato e in questo modo contribuisce alla riparazione del Dna attivando geni importanti per questi processi, come ad esempio p53.
La proteina Che-1 risulta quindi fondamentale per consentire alla cellula la riparazione del Dna, evitando mutazioni o alterazioni che possono condurre al tumore.
D'altro canto, i farmaci utilizzati in chemioterapia producono danni al Dna al fine di bloccare le cellule tumorali in attiva proliferazione, e recentemente è emerso che nelle cellule tumorali i meccanismi riparatori del Dna possono ridurre l'efficacia di diverse terapie anti-neoplastiche. Sempre in questo studio - continua Fanciulli - è stato dimostrato che riducendo i livelli di Che-1 nella cellula tumorale si riesce ad aumentare l'effetto dei farmaci anticancro, superando anche i fenomeni di chemioresistenza, che spesso rendono inefficace il trattamento farmacologico. Pertanto - suggeriscono gli studiosi del Regina Elena - una nuova strategia terapeutica potrebbe basarsi proprio su una specifica inibizione dei meccanismi di risposta al danno al Dna nella cellula neoplastica. (Red-Ile/Adnkronos Salute)
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