FIMMG ME inform@ - (Rassegna stampa)
''Fimmg, rinnovo bis ai vertici: al voto nuovo statuto e nuovo esecutivo. L’incognita è la presidenza'' - Il Sole 24 ore Sanità
Martedì, 23 Gennaio 2007


n. 3 del 23 Gennaio 2007 Primo piano pg. 5


Convocato per il 25-28 gennaio il congresso straordinario del sindacato
Fimmg, rinnovo bis ai vertici
Al voto nuovo statuto e nuovo esecutivo - L’incognita è la presidenza.
Si riaprono i giochi in casa Fimmg. È stato convocato a Roma un doppio congresso straordinario del maggior sindacato dei medici di famiglia: il 25 e il 26 gennaio si voteranno le proposte di modifica dello statuto, il 27 e il 28 si rieleggeranno i vertici (con le nuove regole, se saranno state approvate; con quelle vigenti, se saranno state respinte). Stavolta gli occhi non sono puntati tanto sulla segreteria - a oggi, l’unica candidatura è quella del segretario uscente, Giacomo Milillo - quanto sulla presidenza. Una poltrona “aperta”, che il nuovo statuto punta a rafforzare, cui potrebbe non sedere Mario Falconi (come si prevedeva a ottobre), ma invece restare Mario Stella. In un gioco delicato di equilibrismi politici e sindacali.
Il pre-accordo di ottobre.
La convocazione dà seguito all’accordo pre-elettorale firmato il 6 ottobre al 59° congresso dall’allora segretario Falconi, e da Milillo, poi eletto al suo posto. Qualunque fosse stato l’esito del voto, i due si erano impegnati a predisporre la modifica dello statuto tramite una commissione ad hoc e a far convocare un congresso straordinario entro sei mesi per approvare il nuovo statuto e rieleggere gli organi statutari (contestualmente alla convocazione, infatti, Milillo ha dovuto rassegnare le dimissioni).
Lo statuto new look.
Le modifiche statutarie che saranno proposte al congresso sono state messe a punto da una commissione di 12 medici, guidata dal presidente uscente Stella. Il patto di ottobre aveva indicato due priorità: il bilanciamento e la redistribuzione dei poteri del presidente e del segretario nazionale; l’elezione diretta dei singoli membri dell’esecutivo nazionale, finora nominati dal segretario. Interventi necessari per eliminare quelle che si ritenevano possibili fonti di divisione e di contrasto nel sindacato. In particolare, si prevede che il presidente presieda anche la Segreteria nazionale, oltre al Consiglio, che partecipi a tutti gli organi e che controfirmi la convenzione. Ma non è detto che le modifiche passino. Come suggerisce Falconi e non smentisce Milillo (si veda il box), c’è il rischio che tutto rimanga così com’è.
I nomi in ballo.
Al 18 gennaio, mentre andiamo in stampa, è stata presentata un’unica lista unitaria, con Milillo come segretario, che ripropone tutta la sua squadra (più qualche integrazione): Carmine Scavone, segretario regionale della Basilicata, Mauro Ucci, segretario della Toscana, Beppe Greco, segretario del Veneto, e Angelo Castaldo, segretario della Campania. Il presidente, invece, seguirà un percorso di candidatura separato. Da qui potrebbero arrivare le sorprese. L’accordo pre-elettorale, tra le righe, disegnava un tandem futuro per tenere compatta la Fimmg, con Milillo segretario e Falconi presidente “potenziato”, grazie alle modifiche dello statuto. Ma, nel frattempo, il vento potrebbe essere cambiato. Non si esclude, dunque, una conferma di Stella alla presidenza. Né un nuovo ruolo ad hoc per Falconi, creato appositamente nel nuovo statuto. Come il presidente onorario. O il «componente di diritto » della segreteria.
Parla Mario Falconi
«Comunque vada, faccio tanti auguri alla Fimmg». Mario Falconi, ex segretario “silurato” al congresso dello scorso ottobre, si prepara con filosofia al congresso straordinario convocato per fine gennaio. «Ho già dichiarato al Consiglio nazionale - spiega - come l’unica cosa che mi preme sia che la Fimmg abbia successo. Ho lavorato 40 anni nel sindacato e continuo a battermi perché sia preservata la sua unità. E adesso mi sono defilato». Falconi ricorda che - proprio per tenere compatta la Fimmg - il 6 ottobre a Villasimius, prima del voto, si era impegnato con Giacomo Milillo a rispettare l’accordo pre-elettorale che prevedeva, qualunque fosse l’esito delle elezioni, l’impegno comune a predisporre le modifiche dello statuto e a convocare entro sei mesi la nuova assise per vararle ed eleggere gli organi in base alle nuove regole. Non è un mistero che si pensasse, già allora, di traghettare la Fimmg verso un tandem: Milillo segretario, Falconi presidente. E adesso? «Non so assolutamente come andrà. Potrebbe anche restare tutto così com’è, perché è evidente che l’attuale segretario ha qualche difficoltà a far rispettare il patto». E qui Falconi non nasconde una velata contrarietà: «In questo caso, certo, sarebbe disatteso l’accordo approvato dai congressisti. E, se le cose non si ricompattano, ci sarà più dialettica all’interno ». Su un punto, però, è ferreo: «Se sarò presidente, ho chiarito che sarò il presidente di tutti. Se non succederà, non farò nulla contro la Fimmg. Le auguro soltanto di essere grande, come è stata finora».
Parla Giacomo Milillo
«Non c’era motivo di aspettare, dunque non abbiamo aspettato». Il segretario uscente della Fimmg, Giacomo Milillo, spiega così la convocazione “anticipata” del congresso straordinario del sindacato: in base all’accordo pre-elettorale siglato con Falconi a ottobre, si sarebbe potuto attendere fino ad aprile prima di mettere ai voti le modifiche dello statuto e rieleggere i vertici della Fimmg. «Ma la commissione aveva finito i lavori sullo statuto e tra qualche mese non sarebbe cambiato niente», sottolinea Milillo. «Il sindacato ha bisogno di riferimenti certi all’interno e all’esterno per lavorare tranquillamente. La sensazione di precarietà non fa bene a nessuno». Milillo non vuole sbilanciarsi sull’esito del congresso. «È difficile fare previsioni, e non è escluso che i risultati non saranno quelli previsti», si limita a dire, lasciando intendere che ognuno stia studiando la “sua” strategia, anche alla luce dei possibili cambiamenti delle regole. Ma chiarisce il suo auspicio: «Io mi auguro una soluzione unitaria: il mio unico obiettivo è rispettare il mandato dell’ultimo congresso. A Roma giunge a compimento la prevista fase di assestamento interno dalla quale, siamo convinti, la Fimmg uscirà più compatta e più attiva che mai».
Manuela Perrone
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