FIMMG ME inform@ - (Rassegna stampa)
''Welby, Ordine medici archivia caso anestesista Riccio'' - Reuters
Giovedì, 1 Febbraio 2007





ROMA (Reuters) - L'Ordine dei medici di Cremona ha archiviato oggi il caso di Mario Riccio, il medico che ha staccato il respiratore che ha tenuto in vita per anni Piergiorgio Welby, malato di distrofia muscolare. Lo ha reso noto oggi il dottor Riccio, su cui era stato aperto un procedimento disciplinare. Dopo aver preso in esame cartelle cliniche e tutta la documentazione relativa alla vicenda di Welby, deceduto il 20 dicembre scorso, i 15 membri della commissione dell'Ordine dei medici hanno giudicato "ineccepibile dal punto di vista deontologico" il comportamento di Riccio. "Dal punto di vista personale sono contento, soddisfatto, ma sono contento forse anche di più per il contenuto del parere, cioè la conferma che deontologicamente parlando è possibile per il paziente rifiutare le cure", ha dichiarato a Reuters Riccio, che ha staccato il respiratore a Welby -- come da lui richiesto da tempo -- alla fine di dicembre. Secondo Riccio la decisione dell'ordine conferma che, come stabilito dal codice di deontologia medica, spetta al paziente decidere se venire sottoposto a determinate cure. "Significa che da un punto di vista deontologico, poi aspettiamo il parere della magistratura, è riconosciuto il diritto del paziente a sospendere le terapie anche se questa sospensione può portare alla morte". La Procura di Roma acquisirà agli atti la decisione odierna su Riccio, riferiscono fonti giudiziarie. I magistrati della procura di Roma hanno aperto un'inchiesta sulla morte di Welby, ma stanno aspettando l'esito dell'autopsia per stabilire le cause della morte. L'eventuale presenza di sostanze tossicologiche configurerebbe un reato. Secondo fonti giudiziarie l'esito dell'esame autoptico è atteso per questo mese. Relegato in un letto, Welby comunicava attraverso un computer che interpretava il movimento degli occhi. Da mesi chiedeva di morire. Il suo caso ha innescato un acceso dibattito politico e religioso sull'eutanasia, illegale in Italia e duramente contestata dai cattolici e dalle forze del centrodestra. Severe le pene per chi compie l'eutanasia, dai 10 ai 15 anni di carcere. Secondo la Costituzione "nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge". giovedì, 1 febbraio 2007 3.11
Condividi sui Social Network
Stampa la pagina Segnala ad un amico News letta 2 volte
Dal 01/10/2006:
In linea:
 Cod. Fisc.  
Password  
Registrati Accedi
Non ricordi la password?
Per la consultazione degli allegati e dei documenti PDF è necessaria l'installazione di Adobe Acrobat Reader :
FIMMG Messina - Via Centonze, 182 - 98124 Messina - Tel. e fax: 0902931419 - messina@fimmg.org