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''Dolore: Italia poco fedele a linee guida, in pillole solo 28% terapie'' - Adnkronos Salute
Martedì, 6 Febbraio 2007






Milano, 6 feb . (Adnkronos Salute) - Italia 'in controtendenza' sul fronte delle terapie antidolore. Benché secondo le linee guida in materia diramate dall'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) e dall'Eapc (European Association for Palliative Care) il modo migliore di somministrare queste cure sia per bocca, nel nostro Paese solo il 28% delle confezioni di oppioidi forti in vendita per il trattamento del dolore moderato o severo riguarda farmaci a formulazione orale. Il mercato nazionale risulta invece dominato dai preparati transdermici (71% del totale). Lo rileva una ricerca del Centro Studi Mundipharma, condotta sui dati IMS Healthcare relativi ai risultati dellindustria farmaceutica nel 2006. Secondo l'indagine, le province della penisola più fedeli ai 'diktat' internazionali sono quelle di Padova, Perugia e Biella, dove si consumano in ugual misura oppioidi orali e transdermici.
Per gli autori, tuttavia, anche queste aree dello Stivale sono ancora "lontane dalla corretta applicazione delle raccomandazioni ufficiali - si legge in una nota - secondo cui la via transdermica non rappresenta la prima scelta, ma solo una possibile alternativa allutilizzo di preparati orali nei pazienti con dolore stabile". Tra le 10 città più 'virtuose' rientrano anche Milano, Aosta e Sassari, mentre all'estremo opposto della classifica si collocano Teramo, Benevento, Crotone e Isernia, con un consumo di oppioidi transdermici che costituisce più del 90% del mercato. Il divario - prosegue il comunicato - si acuisce andando a misurare il dato a valori, dal momento che i preparati transdermici sono mediamente più costosi degli oppioidi orali.
A Biella, Padova e Vicenza le formulazioni orali impegnano poco più del 30% della spesa relativa agli oppioidi forti, mentre a Matera, Avellino, Isernia, Teramo e Crotone quasi il 95% delle risorse è utilizzato per l'acquisto di preparati transdermici. L'efficacia dell'approccio terapeutico al dolore suggerito dalle linee guida internazionali è stata valutata in diversi studi - continua la nota - e le varie casistiche riportano un adeguato controllo del dolore nel 71-100% dei casi. La scelta di affidarsi più agli oppioidi orali, ricorrendo somministrazioni alternative solo in situazioni in cui la via orale risulti controindicata, condurrebbe pertanto non solo a un miglioramento della qualità della terapia del dolore in Italia, ma alleggerirebbe anche la spesa per il Ssn. Sebbene vada sempre ricordato che, in media, questi farmaci incidono per lo 0,22% del mercato farmaceutico. (Red-Opa/Adnkronos Salute)
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