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''Farmaci: nel 2006 cestinate 1, 18 mld di pillole'' - AGI Sanità
Martedì, 6 Febbraio 2007





(AGI) - Roma - Boom dei farmaci acquistati e non utilizzati: 1,18 mld di pillole smaltite nella spazzatura o negli apposti contenitori. Un comportamento sbagliato, ma anche una cattiva gestione del servizio alla base di un fenomeno che, nel 2006, e' costato 700 mln di euro allo Stato e 70 mln di euro alle famiglie. I dati, elaborati da FederAnziani, attraverso il monitoraggio dell'armadietto dei medicinali di 212 famiglie, fa risaltare il cattivo rapporto degli italiani con i medicinali: conservazione, smaltimento, mancanza di consapevolezza dell'enorme danno economico prodotto alle casse pubbliche. Per curare i suoi cittadini lo Stato ha speso nel 2005 11,8 mld di euro (204 euro a persona), relativi a 478 mln di ricette prescritte (l'11% degli italiani se le fa prescrivere a cadenza mensile, il 77% al momento del bisogno). Le confezioni vengono conservate tra la cucina, il bagno e la camera da letto, comunque lontano dalla luce e dalle fonti di calore.
Dall'operazione di "setaccio" dell'armadietto viene fuori che il 66% delle famiglie oggetto dello studio aveva in casa fino a 10 confezioni di medicinali, nel 25% dei casi tra le 11 e le 20 confezioni e nel restante 9% oltre 20 confezioni, per un valore medio di circa 116,7 euro. Benche' sempre a portata di mano, pero', le medicine non vengono controllate periodicamente.
Nella stragrande maggioranza dei casi (83,5%) lo fa al momento dell'uso, scoprendo che un terzo dei farmaci (31%) e' scaduto, mentre per il 13% non si puo' accertare la validita', perche' senza confezione. Altro grande problema e' lo smaltimento di quelli scaduti. FederAnziani ha rilevato che solo il 41,1% utilizza gli appositi contenitori, mentre il 56,1% normalmente li inserisce tra i rifiuti urbani. Ogni anno l'86% delle famiglie italiane elimina da 1 a 5 confezioni, tra le 6 e 10 confezioni il 9%, e l'1,4% oltre le 11 confezioni. "La principale causa dello spreco - ha sottolineato Roberto Messina, Presidente di FederAnziani - va ricercata nelle quantita' presenti nelle confezioni, esse sono sovradimensionate rispetto alle reali necessita'". Per questo FederAnziani rilancia la proposta delle confezioni start o con ridotte unita' posologiche: "fino ad oggi non si e' mai presa in seria considerazione la possibilita' di immetterle sul mercato, ma credo che ora non si possa piu' rimandare. Come pure - conclude Messina - bisogna tenere presente l'intervento del presidente dell'Authority Garante della Concorrenza e del Mercato e fare un riflessione: se al posto dei farmaci 'griffati' gli italiani utilizzassero di piu' quelli generici o equivalenti, lo spreco delle medicine scadute si ridurrebbe di oltre 200 milioni di euro. Non poco". 16:35 06 FEB 2007
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