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''Sanita': l'indagine - Italiani, Spagnoli e Greci pazienti con meno diritti'' - Adnkronos Salute
Martedì, 20 Febbraio 2007






Roma, 20 feb . (Adnkronos Salute) - I pazienti più penalizzati in Europa? Italiani, spagnoli e greci. Sono loro, infatti, i malati che con maggiore frequenza vedono calpestati i loro diritti. Tra le difficoltà più frequenti con cui devono fare i conti: "lunghi tempi di attesa, ritardi negli esami e nei trattamenti, poca attenzione alle terapie del dolore". Va molto meglio, invece, per i pazienti del Belgio e dei Paesi Bassi, unici Stati a non presentare "scarsa attenzione" verso i diritti fondamentali dei malati. E' la 'fotografia' scattata dal Rapporto di 'Active Citizenship Network', programma europeo di Cittadinanzattiva, presentato oggi a Roma. L'analisi, realizzata a cinque anni dalla presentazione della 'Carta europea dei diritti del malato', ha passato ai raggi X i sistemi sanitari di: Austria, Danimarca, Finlandia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia e Gran Bretagna. Dall'indagine è emerso che Italia, Spagna e Grecia sono accomunate da uno scarso livello di attenzione generale: "lunghi tempi di attesa, ritardi negli esami e nei trattamenti, poca attenzione alle terapie del dolore". In particolare i tempi di attesa rappresentano una realtà preoccupante in Italia, dove ad esempio per la sostituzione di una protesi dellanca si può aspettare anche un anno o per un bypass coronarico circa 4 mesi, mentre in paesi come lIrlanda tali operazioni vengono effettuate immediatamente o al massimo dopo 60 giorni. Al di là di una diffusa necessità di miglioramento, Belgio e Paesi Bassi sono invece gli unici a non presentare priorità di azioni classificate come "urgenti", mentre Danimarca, Francia e Germania garantiscono unattenzione "medio-alta" a tutti i diritti. In Danimarca però, così come in Grecia e in Portogallo, l'indagine ha registrato casi di "migrazione forzata" per ricevere assistenza in altre nazioni. Il Rapporto ha inoltre evidenziato una "mancanza di servizi sanitari per pazienti con malattie rare" in Germania, Irlanda, Portogallo e Gran Bretagna. Altro diritto fortemente trascurato riguarda la libera scelta sulla struttura dove essere curato e il medico al quale affidarsi, aspetti questi mai considerati nellanalisi del sistema sanitario e che risulta caratterizzato da forti limiti strutturali ovunque (necessità di ottenere autorizzazioni, differenza fra le tariffe delle cliniche private e degli ospedali pubblici, copertura assicurativa supplementare solo per alcuni ospedali). Ed infine il tempo, fra tutti il diritto meno rispettato in assoluto: situazioni difficili affrontate dai cittadini, scarso riconoscimento legislativo e assenza di qualsiasi forma di controllo e dato ufficiale. Per arginare le numerose difficoltà che investono i pazienti europei, l'Active Citizenship Network, sulla base dei risultati dell'indagine, ha individuato alcune priorità con un unico comune denominatore: "tutelare i diritti del malato". Tra le proposte: "far diventare i diritti dei pazienti lo standard comune per guidare le politiche in campo sanitario". E ancora, "subordinare i finanziamenti alle strutture sanitarie da parte dei Governi, al successo di queste strutture nel proteggere i diritti dei malati". (Com-Fed/Adnkronos Salute)
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