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Sicilia, Assessorato regionale sanità: reso noto l’atto di indirizzo per la politica sanitaria del triennio 2007-2009 e per l’aggiornamento del piano sanitario regionale.
Martedì, 27 Febbraio 2007

In 23 pagine il piano dell'Assessorato per mettere in essere gli interventi sulla sanità siciliana ritenuti idonei per accrescere la qualità delle prestazioni in un quadro di congruità finanziaria. E' utile una lettura approfondita del documento che trovate in calce a questa pagina. Noi ne estrapoliamo solo una parte per dargli l'evidenza che, a nostro avviso, merita.
A pag. 7, al punto ''SPESA FARMACEUTICA'' si legge, tra l'altro:
  • intensificare, anche mediante protocolli con Istituzioni dello Stato, il monitoraggio sulle prescrizioni e sui consumi;
  • raggiungere in tempi certi, ancorché compatibili con l’allestimento tecnico, standard informatici in grado di “leggere”, per ogni prescrittore e per ogni utente, l’andamento individuale della spesa farmaceutica e, in generale, delle prescrizioni a carico del SSR;
  • verificare, sulla base di dati attendibili e validati, se esista la possibilità di attribuire ai MMG tetti di spesa per il consumo farmaceutico;
  • individuare, con utilizzo della carta sanitaria individuale (appena disponibile), il numero massimo di farmaci prescrivibile per ogni assistito, stabilendo opportune ed estensive deroghe per i pazienti certificati come cronici;
  • incoraggiare il ricorso ai farmaci cosiddetti “equivalenti” in luogo delle più onerose preparazioni coperte da brevetto.
A pag. 17, il punto ''LA RETE DELL’EMERGENZA TERRITORIALE E LA CONTINUITA’ ASSISTENZIALE'' che ci piace pubblicare integralmente:
    L’attività di emergenza sanitaria si fonda sulla integrazione operativa tra sistema 118, punti territoriali di emergenza (P.T.E.) e aree di emergenza/urgenza delle strutture ospedaliere sulle quali insistono, in funzione del livello assistenziale dei singoli presidi e sulla base di una razionale distribuzione geografica, i punti di pronto soccorso ed i Dipartimenti di Emergenza ed Accettazione (D.E.A. di 2° livello/3° livello).
    Il sistema 118 è capillarmente operante sul territorio regionale, con tempi di intervento ben correlati alla cospicuità numerica delle vetture di soccorso e alla disponibilità dell’elisoccorso.
    In realtà, a fronte di tale tranquillizzante affermazione, deve osservarsi che, alla data odierna, sono dotate di assistenza medica circa un terzo delle ambulanze circolanti, oltre tutte quelle dedicate agli interventi di rianimazione sulle quali operano (h. 24) i competenti medici specialisti. La presenza di supporto sanitario presenta, peraltro, evidenti elementi di disuniformità sul territorio regionale, con alcune rilevanti carenze in ben individuati ambiti provinciali.
    Si pone conseguentemente l’esigenza di completare l’azione di supporto medico del Servizio 118 attraverso l’applicazione di idonei sistemi incentivanti e la prosecuzione della riqualificazione dei medici aventi titolo, prevalentemente provenienti dai servizi territoriali e di guardia medica.
    Iniziative consimili dovranno essere assunte per la residua copertura dell’organico infermieristico previsto a dotazione delle ambulanze di soccorso.
    Emerge, inoltre, la necessità di ottimizzare il collegamento operativo tra Servizio 118, strutture ospedaliere di emergenza/urgenza e territorio per la migliore gestione degli accessi non programmati alle prestazioni sanitarie, non sostenuti, in circa il 70% dei casi, da effettivi motivi di urgenza.
    La descritta situazione determina, pressocché su tutto il territorio regionale, un improprio sovraccarico assistenziale della strutture ospedaliere di emergenza/urgenza che si trovano così ad affrontare volumi di attività rientranti, più propriamente, nelle previsioni operative della medicina territoriale e delle postazioni di guardia medica.
    A parte l’opportunità di procedere con gradualità – ove possibile e senza arretramenti della qualità e continuità assistenziale – ad una più idonea distribuzione di queste ultime, si impone, con sollecitudine, l’adozione di una strategia di affiancamento delle postazione di guardia medica alle unità di emergenza/urgenza delle strutture ospedaliere, con l’intento di assicurare un separato canale di smaltimento delle richieste di intervento caratterizzate da codici di accesso a basso o nullo rischio clinico. Né si può escludere, in questa logica e subordinatamente, la riproposizione del “ticket” per le prestazioni di pronto soccorso non seguite da ricovero.
    Tale processo di decongestionamento delle aree ospedaliere di emergenza/urgenza troverebbe utile integrazione con l’estensione della disponibilità oraria della medicina di famiglia (h. 12), anche grazie al più estensivo ricorso all’associazionismo professionale, già richiamato in precedenza.
    A margine del presente paragrafo, non può tacersi come, per effetto della vigente normativa nazionale di sostanziale blocco degli organici ospedalieri, molte aree di emergenza/urgenza soffrano di evidenti carenze di personale, soprattutto infermieristico, che si configurano come vere e proprie esigenze di intervento correttivo prioritario.
E adesso il 'nero su bianco' c'è, per chi lo aspettava. L'intento è chiaro! Il 'D-Day' è arrivato ... mentre in tutta italia si riflette per una rifondazione della medicina generale che preveda un maggiore impegno della CA in associazione con la medicina di famiglia per garantire un'assistenza h24, la Sicilia, in controtendenza, vuole spostare i medici di continutà assistenziale nei Pronto soccorso ... ''con l’intento di assicurare un separato canale di smaltimento delle richieste di intervento caratterizzate da codici di accesso a basso o nullo rischio clinico''.
Stefano Leonardi
Segretario provinciale
FIMMG Messina
Continuità assistenziale
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