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''Emicrania: male da 'intelligenti', ma solo 50% si cura'' - ANSA Salute
Martedì, 13 Marzo 2007





(ANSA) - ROMA, 13 MAR - Sono creativi, vitali, estrosi, attivi, alcuni dei veri e propri artisti e spesso soffrono di emicrania, la 'malattia degli intelligenti', sebbene poi solo uno su due vada dal medico, gli altri si affidano al 'fai-da-te' o sopportano, autocondannandosi a peggioramento e cronicizzazione.
E' quanto riferisce Piero Barbanti, Primario Neurologo dell'IRCCS San Raffaele di Roma, alla presentazione di 'Ho un corto in testa', gara per 'comunicare attraverso il cinema che all'emicrania si puo' tenere testa'.
Di cefalee soffrono complessivamente 10 milioni di italiani, spiega Barbanti, ben 6 milioni di emicrania e il 3-4% degli italiani ha mal di testa quasi tutti i giorni.
L'emicrania si riconosce da pochi inconfondibili sintomi, continua il neurologo: dolore ad attacchi che non risponde a normali analgesici, nausea, vomito . Si puo' considerare la 'malattia degli intelligenti', continua, perche' l'attacco si puo' sviluppare solo in un cervello completamente formato e con un eccesso di funzione. Si tratta di persone pronte, scattanti, continua, ne soffrivano 'menti' come Kafka, Darwin e Virginia Woolf che lo sapeva bene quando scriveva: 'il mio cervello e' come una bilancia di precisione - recita l'attrice Agnese Nano testimonial del film festival - basta un granello a farlo precipitare'. Niente di piu' vero, continua Barbanti, infatti chi ne soffre e' predisposto geneticamente e sono poi i piccoli grandi stress i 'granelli' che scatenano il male.
Nonostante sia gravemente disabilitante perche' impedisce di svolgere qualsiasi attivita' finche' non passa l'attacco, spiega Barbanti, meta' degli emicranici non andranno mai dal medico per questo problema e chi ci va lo fa in media solo dopo 3 anni dall'esordio. E invece con l'emicrania non bisogna stringere i denti ma i tempi, correre dal medico che dopo una corretta diagnosi dara' la cura adeguata. Se si va subito si puo' infatti prevenire l'aggravarsi del male e la sua cronicizzazione.
Purtroppo, sottolinea Barbanti, molti si curano a forza di analgesici che pero' levano il sintomo ma non guariscono, inoltre fanno male, aumentano la pressione, causano danni renali e al midollo osseo.
La scommessa del Film Festival, promosso dall'Associazione Italiana per la Lotta contro le Cefalee (AIC) e dalla Lega Italiana Cefalalgici (LIC) in collaborazione con il DAMS dell'Universita' degli Studi Roma Tre, e' proprio sensibilizzare e informare, contro il pericoloso 'fai-da-te'.
(ANSA).
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