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''Salute: 'affamare' infiammazioni per bloccarle, nuova cura per intestino'' - Adnkronos Salute
Martedì, 20 Marzo 2007






Milano, 20 mar . (Adnkronos Salute) - Lasciare 'a secco' le infiammazioni, bloccandone la nutrizione, per curare l'intestino. E' la nuova strategia terapeutica studiata da un gruppo di ricercatori dell'Unità operativa di Gastroenterologia dell'istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano), in collaborazione con Claudio Fiocchi, professore della Cleveland Clinic. I risultati di due studi, pubblicati sulle riviste internazionali 'Gastroenterology' e 'Gut', saranno presentati da Fiocchi giovedì alle 12.30, all'istituto Humanitas, nel corso di una 'lecture' sulle malattie infiammatorie croniche intestinali. L'obiettivo della terapia messa a punto dagli autori della ricerca è quello di bloccare la nascita di nuovi vasi sanguigni, l'angiogenesi, che rappresenta una delle componenti delle malattie infiammatorie croniche intestinali. Maggiore è il numero di vasi, maggiore sarà la quantità di 'cibo' fornita ai leucociti, causa dell'infiammazione. Con questo procedimento sarà dunque possibile curare patologie come la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa. Gli studiosi hanno applicato alle terapie per l'infiammazione intestinale uno dei processi chiave della lotta ai tumori: limitare l'angiogenesi significa infatti bloccare il nutriente del cancro. Lo stesso avviene con le infiammazioni. Un'intuizione che ha dato il via allo studio 'Angiogenesis as a novel component of inflammatory bowel disease pathogenesis', pubblicato su 'Gastroenterology'. Sulle pagine della rivista internazionale, i ricercatori hanno spiegato che è possibile indentificare l'angiogenesi come una nuova componente dell'infiammazione intestinale. Allo studio ne è seguito un altro, pubblicato su 'Gut', Angiogenesis Blockade as a New Therapeutic Approach to Experimental Colitis, in cui si presenta un nuovo approccio terapeutico per l'infiammazione cronica intestinale, basato su un farmaco anti-angiogenico, utilizzato con successo per la cura della colite. E' una novità importante - spiega Silvio Danese, medico-ricercatore dell'Unità operativa di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell'Humanitas - perché per la prima volta si blocca il modo in cui i globuli bianchi ricevono i nutrienti : in questo caso si affama l'infiammazione. (Red-Lus/Adnkronos Salute)
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