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''Sanità Sicilia: di nuovo scontro tra Stato e Regione'' - Assessorato sanità Regione siciliana
Lunedì, 2 Aprile 2007

Assessorato Regionale Sanità




Comunicato stampa 02/04/2007
Torna lo scontro Stato - Regione siciliana sull’aumento delle quote di compartecipazione alla spesa
PALERMO – “A distanza di tre mesi dalla battaglia sull’aumento imposto dallo Stato alla quota di compartecipazione della Sicilia alla spesa sanitaria il Governo nazionale si rimangia quanto scritto nella legge finanziaria e tenta nuovamente di scaricare interamente sulle casse della Regione i maggiori oneri unilateralmente imposti da Roma in modo del tutto illegittimo.”
Lo denuncia il presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro nell’approssimarsi della scadenza del 30 aprile stabilita dalla stessa finanziaria per raggiungere un accordo fra Stato e Regione per l’applicazione di questi articoli di legge
In base alla Legge Finanziaria statale per il 2007, come si ricorderà, il concorso percentuale della Regione siciliana al finanziamento della spesa sanitaria è destinato ad essere progressivamente incrementato nel triennio 2007-2009. Si dovrebbe procedere alla copertura della maggiore spesa attraverso il trasferimento alla Regione di una percentuale delle accise sui prodotti petroliferi immessi in consumo nel territorio dell’Isola corrispondente proprio al maggiore onere.
Le modalità di questo incremento di spesa e del relativo trasferimento compensativo di risorse devono essere individuate con una apposita intesa tra Governo nazionale e Governo regionale.
Poiché è previsto che l’intesa debba perfezionarsi entro il 30 aprile 2007, la Regione ha subito stimolato l’adozione delle necessarie iniziative che, tuttavia, ad oggi non hanno conseguito l’effetto sperato.
“Questo perché – denuncia il presidente della Regione - il Ministero dell’Economia, contrariamente a quanto sostenuto dai parlamentari siciliani del centro-sinistra, promotori delle disposizioni in questione, e malgrado l’intervento della senatrice Finocchiaro, intenderebbe far valere una interpretazione del tutto diversa. Si vorrebbe far passare il principio secondo cui l'attribuzione delle accise alla Regione, nella misura necessaria ad assicurare l’elevazione della sua compartecipazione, non riguarderebbe gli attuali aumenti indicati nella stessa Legge finanziaria ma andrebbe a coprire soltanto gli incrementi futuri ed ulteriori rispetto a questi. La conseguenza aberrante di questa interpretazione sarebbe che l’aumento dall’attuale aliquota del 42,5% al 44,85% per l’anno 2007, al 47.05% per l’anno 2008 e al 49,11% per l’anno 2009, resterebbero, per decisione unilaterale dello Stato, a carico della Regione”.
“Si tratta di interpretazioni unilaterali e del tutto inaccettabili - dice Cuffaro - alle quali ci opporremo con forza”.
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