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''PSA, un parametro utile ma poco preciso. I risultati di uno studio scandinavo. Gli studiosi auspicano la ricerca di nuovi fattori predittivi '' - Le Scienze
Mercoledì, 4 Aprile 2007





I risultati di uno studio scandinavo
PSA, un parametro utile ma poco preciso
Gli studiosi auspicano la ricerca di nuovi fattori predittivi
Il livello di PSA nel sangue di un individuo nel momento della diagnosi di un tumore della prostata o il suo tasso di variazione durante lo sviluppo della malattia non consente di prevedere adeguatamente la sua letalità.
È quanto riporta la rivista Journal of the National Cancer Institute in base a uno studio che si è svolto presso il Karolinska Institutet di Stoccolma, in Svezia.
Sebbene i soggetti con un tumore della prostata localizzato e non trattato abbiano tassi di sopravvivenza molto elevati, molti pazienti vengono trattati ugualmente. Per evitare un trattamento non necessario i ricercatori intendono identificare metodi per determinare quali pazienti abbiano un maggiore rischio di sviluppare un tumore prostatico letale. Il tasso di aumento dell’antigene prostatico specifico – una proteina prodotta dalla prostata – prima del trattamento è stata associata alla prognosi del paziente quale fattore predittivo del comportamento del tumore.
Per valutare l’accuratezza della prognosi in base alla misurazione del PSA, Katja Fall e colleghi hanno analizzato il suo tasso di variazione in 267 pazienti svedesi, finlandesi e islandesi con un diagnosi di tumore della prostata allo stadio primordiale tra il 1989 e il 1999. I pazienti non hanno ricevuto alcun trattamento per i primi due anni dalla diagnosi pur essendo seguiti attentamente per valutare una possibile progressione della patologia.
Alla fine del follow-up, nel dicembre del 2003, 34 pazienti erano morti a causa del cancro della prostata e 18 hanno sviluppato un cancro prostatico metastatico ma erano ancora vivi. Sebbene i valori iniziali di PSA e il tasso di variazione fossero associati all’insorgenza successiva del tumore, la previsione non aveva un'accuratezza soddisfacente.
”In base ai nostri studi, è possibile confermare che la misurazione del PSA è associata alla prognosi del tumore della prostata e continua a essere un importante strumento di monitoraggio”, scrivono gli autori. "Tuttavia, le prime misurazioni del PSA non aiutano molto a distinguere coloro che sviluppano un tumore letale da coloro che hanno un rischio basso o addirittura nullo di progressione della patologia.” (fc)
(04 aprile 2007) © Le Scienze S.p.A.
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