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''DEFICIT 2006. «Ammonite» Puglia e Sicilia. Parte da Palazzo Chigi la lettera per le Regioni con i conti in rosso. Soluzioni entro maggio o scatta l’aumento delle aliquote Irap e Irpef'' - Il Sole 24 ore Sanità
Giovedì, 10 Maggio 2007


n. 18 del 8 maggio 2007 'DAL GOVERNO' pg. 6


DEFICIT 2006/ Parte da Palazzo Chigi la lettera per le Regioni con i conti in rosso
«Ammonite» Puglia e Sicilia
Soluzioni entro maggio o scatta l’aumento delle aliquote Irap e Irpef
Alla fine sono rimaste in due, Puglia e Sicilia, a ricevere da Palazzo Chigi l’“ammonizione” per deficit sanitario eccessivo nel 2006. Dopo la conclusione delle verifiche del tavolo di monitoraggio Governo-Regioni di metà aprile (v. Il Sole-24 Ore Sanità n. 16/2007), alla fine del mese scorso è partita a firma di Romano Prodi la lettera che dà l’altolà: se entro fine mese non vareranno manovre credibili, nelle due Regioni scatterà l’aumento automatico delle addizionali fiscali.
Le due Regioni hanno infatti accumulato lo scorso anno un disavanzo nei conti dell’assistenza sanitaria, a cui finora non hanno dato dimostrazione di adeguata copertura finanziaria. Il rosso non è certo di poco conto: oltre 900 milioni per la Sicilia, circa 290 milioni in Puglia (la Rgione però ne calcola circa 130 in meno).
E sul filo di lana si sono salvate dall’aumento automatico delle addizionali fiscali Piemonte e Marche: al tavolo di monitoraggio risultavano deficit, rispettivamente, per 44 e per 37 milioni. Entrambe le Regioni hanno però approvato per tempo (l’ultima delibera è quella del Piemonte e porta la data del 23 aprile) atti deliberativi e disposizioni ad hoc per coprire con proprie risorse il buco nei conti sanitari. Le Marche, che avevano a suo tempo comunicato l’intenzione di provvedere al deficit anche con la vendita dell’ospedale Umberto I di Ancona, hanno per il momento accantonato l’ipotesi e anche loro deliberato fondi specifici prelevati da altre voci in bilancio.
La Puglia, invece, sembrerebbe in difficoltà a trovare nei propri bilanci uno spazio per evitare l’intervento del Governo.
Mentre la Sicilia - che da subito aveva contestato apertamente anche l’intera somma messa in dubbio dal ministero dell’Economia e dal tavolo di monitoraggio - ha varato misure che sono ancora sotto giudizio.
E che comunque si sommano a un aspro contenzioso finanziario (non solo sanitario) nel confronti del Governo e della Finanziaria 2007.
Ora i due governatori Cuffaro (Sicilia) e Vendola (Puglia), in base alla Finanziaria 2005, diventano in sostanza commissari ad acta col compito entro la fine del mese di adottare i provvedimenti necessari per il ripiano. L’ultima spiaggia prima del cartellino rosso. Tanto che, in Puglia, non sono mancate subito le reazioni degli esponenti di centro-destra: «Vendola è commissario di sé stesso - ha ironizzato Rocco Palese (Fi) - e dei suoi stessi debiti».
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