Roma, 14 mag . (Adnkronos Salute) - Ci sarà la polizia a proteggere i medici degli ospedali cinesi dalla rabbia dei pazienti. Lo ha chiesto lo stesso ministro della Sanità del Paese asiatico, per arginare un fenomeno sempre più grave e costoso. Il rischio di subire violenze da parte di pazienti infuriati è infatti alto in Cina. Solo nel 2006, le aggressioni sono state 10 mila. E ogni giorno, in almeno 30 ospedali del Paese, si registrano attacchi ai camici bianchi e le strutture vengono devastate da assistiti che lamentano di essere stati curati male, in un sistema in cui chi non paga difficilmente viene curato. In Cina, si legge su Asianews, gran parte della popolazione non usufruisce di assistenza sanitaria gratuita e, spesso, gli ospedali rifiutano le cure a chi non può pagare prima, persino al pronto soccorso. Secondo i dati ufficiali del ministero, nel 2006 ci sono state 9.831 aggressioni di pazienti infuriati e loro parenti, con un danno alle strutture ospedaliere di oltre 200 milioni di yuan (circa 26 milioni di dollari) e 5.519 feriti tra il personale medico. A dicembre nell'ospedale Shanxia a Shenzhen (Guangdong), il direttore sanitario aveva addirittura invitato il personale ad indossare elmetti per timore di un'aggressione da parte di alcuni parenti che chiedevano un risarcimento per la morte di un paziente non ben curato. La richiesta del ministero della Sanità di una presenza costante della polizia per prevenire incidenti è già in atto in 14 ospedali di Wuyishan, nel Fujian. (Amr/Adnkronos Salute)