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''Bianco: Ordini attaccati perché contano di più. Il leader Fnomceo spiega l’aggressione mediatica alla professione'' - Corriere Medico
Giovedì, 17 Maggio 2007
17 Maggio 2007




Bianco: Ordini attaccati perché contano di più
Il leader Fnomceo spiega l’aggressione mediatica alla professione
L’ultimo attacco l’ha sferrato l’Espresso: i medici ospedalieri prendono l’indennità di esclusività e poi, grazie all’intramoenia allargata, operano da liberi professionisti in strutture private, talora per tutta la giornata, e non sempre rilasciano fattura. Se poi il governo fa scadere a luglio per sempre il discusso istituto, i sindacati scioperano come hanno fatto il 4 maggio. L’accusa di “solidarietà di tasca” tra medici punta al cuore dell’ordine. Aggiungiamo ora altri indizi: governo e regioni che pensano di staccare dal controllo ordinistico i medici Ssn portandoli a dipendenza; riforma Mastella che non pare tutelare le competenze della professione; medici di famiglia accusati di certificare impunemente malattie ai fannulloni e persino circolari del Fisco che, ai fini del pagamento, considerano più importanti del medico prestatore d’opera le strutture che lo ospitano. All’indomani della conferenza di Cagliari dove i medici hanno dettato linee guida anti-guasti da malpractice, con il leader della Federazione degli ordini (Fnomceo) Amedeo Bianco parliamo di ordini assediati. Gli attacchi all’ordine arrivano da tutte le parti… «Alcuni pensatori considerano obsoleto lo strumento ordinistico; per loro il servizio sanitario è in grado da solo di interpretare i diritti del cittadino e di giudicare i professionisti. Ma si parla di una sfera di valori molto sens i b i l e . Così queste stesse persone tendono a rimpiazzare l’ordine con authorities: la nostra prof e s s i o n e non può non essere accreditata. Io penso che l’ordine si stia dimostrando indispensabile. In questi mesi siamo intervenuti sulla formazione dicendo che non se ne devono occupare gli uffici risorse umane delle industrie, ma noi. E in quanto ente pubblico a salvaguardia della salute del cittadino non abbiamo voltato le spalle alla riforma delle professioni, ma solo detto a quali condizioni potrebbe diventare un pasticcio. Ho scoperto che con il presidente dell’antitrust Catricalà condividiamo perplessità su vari temi». Si dice che sulla pubblicità l’ordine non abbia dato carta bianca ai medici. «Ci sono ordini che vedono più debole il nostro nuovo sistema autorizzativo (dichiarazione del medico al posto dell’autocertificazione di legge che già da dicembre sostituiva l’autorizzazione apposta dall’ordine, ndr) e altri che lo giudicano tuttora ingombrante. In realtà la legge 175/92 sulla pubblicità sanitaria è stata superata da direttive europee recepite in Italia; si è passati da un governo di legge della materia a un governo dell’ordine, che in qualche modo è più forte e competente di prima, perché non si limita più a dare un nulla-osta come esecutore di norme nazionali, ma al contrario può andare nello specifico di ogni richiesta. La Fnomceo ha scelto la via dell’accountability: ogni medico è responsabile di ciò che attesta e, fino a prova contraria, è affidabile. Ma se comuni o regioni ce lo chiedono, il nulla osta lo ridaremo». Per la circolare 13/E del Fisco il compenso al libero professionista operante in strutture sanitarie passa per l’ente stesso: fine dell’ars medica? «L’interpretazione non è chiara. Il comitato centrale ha chiesto all’agenzia delle entrate se si possa considerare strutture sanitarie, anziché tutti gli enti di servizio ai medici, le sole strutture definite dalla legge 833, che prevede determinati requisiti e la presenza di un direttore sanitario. Attendiamo risposta ». Errore: quali proposte ha fatto la Fnom a Cagliari? «Il nucleo è la depenalizzazione della responsabilità per colpa del sanitario. L’atto medico può portare conseguenze indesiderate al malato, senza che per ciò si delineino situazioni di negligenza, imperizia, imprudenza. Nella ricerca di colpevoli – base dell’obbligo giuridicamente sancito di risarcire – i giudici perdono energie e il paese risorse umane, fiducia e quattrini. Per noi, esiste un’area grigia dove il nesso atti medici-eventi indesiderati c’è ma va disgiunto dalla colpa. In questi casi invece di perdere anni in giudizio è bene portare i fatti dinanzi a commissioni di conciliazione e prevedere l’intervento di un fondo finanziato dal Ssn e con quanto il Ssn stesso risparmierebbe non dovendosi tutelare per porzioni di responsabilità non più perseguite penalmente ».
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