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Aggiornamenti sindacali: piano di rientro della spesa sanitaria per la Continuità assistenziale e chiusura dei Presidi, trattative per il rinnovo dell'accordo integrativo regionale, pubblicazione delle zone carenti.
Lunedì, 28 Maggio 2007


Ormai da tempo il nostro Assessorato regionale è impegnato nella stesura di un ''piano di rientro'' della spesa sanitaria finalizzato al raggiungimento, entro il 2010, sia dell’equilibrio economico-finanziario, che di un equilibrato assetto assistenziale in grado di garantire i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza).
Un piano di rientro condiviso dai due Ministeri, della Salute e dell’Economia e delle Finanze, è condizione indispensabile per poter accedere al ''Fondo transitorio per le regioni in difficoltà'' (Patto per la Salute - punto 3; Legge finanziaria - articolo 1 comma 796 lettera b).
E’ previsto per il triennio 2007 – 2009 un Fondo transitorio di: 1.000 milioni di euro per l’anno 2007, 850 milioni di euro per l’anno 2008 e di 700 milioni di euro per l’anno 2009. L’accesso al Fondo è riservato alle Regioni che abbiano registrato un disavanzo pari o superiore al 7% e che abbiano sottoscritto uno specifico accordo con il Ministero della Salute ed il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Oltre al piano di rientro per ottenere il finanziamento è indispensabile:
1. il mantenimento per tutta la durata del Piano di rientro della massimizzazione dell’addizionale Irpef e della maggiorazione Irap, che potranno ridursi solo nel caso vengano realizzati risparmi di spesa superiori a quelli previsti dal Piano;
2. la definizione delle modalità con cui i due Ministeri (Ministero della salute e Ministero dell'economia e delle finanze) ed il Coordinamento interregionale affiancano la Regione nella realizzazione del Piano di rientro.
La ''Legge finanziaria'' all'articolo 1 comma 796 lettera b ultimo periodo e comma 878, disciplina l'affiancamento delle Regioni impegnate nei Piani di rientro e prevede la costituzione di un ''Nucleo di affiancamento'' composto da un rappresentante del Ministero della salute, un rappresentante del Ministero dell’economia e delle finanze e un rappresentante della Conferenza delle regioni.
Le diverse proposte di piano di rientro presentate dalla Regione siciliana ai due Ministeri, fino ad oggi, non sono state accettate.
L'Assessore ed il suo staff sembra essere, pertanto, costantemente impegnato ad individuare misure di razionalizzazione della spesa sanitaria che abbiano caratteristiche di rigore tali da poter essere accettate dal Ministero della salute e da quello dell'economia e delle finanze, che le pretendono.
Il 23 maggio scorso siamo stati convocati dall'Assessore, insieme alle altre OO.SS. di categoria, che nell'occasione ha inteso presentarci il piano di rientro della spesa sanitaria per la quota parte relativa alla Continuità assistenziale.
La proposta prevedeva la chiusura di oltre 150 Presidi su tutto il territorio regionale in tempi progressivi e comunque entro il 31 dicembre del 2007, per ottenere un rientro della spesa sanitaria in questo settore della sanità.
Unico criterio individuato dall'Assessorato per selezionare i Presidi da chiudere è il numero delle prestazioni effettuate durante l'anno (rilevazione statistica riferita all'anno 2005). L'intezione era quella di chiudere, accorpandole, tutte le postazioni che ne effettuano meno di 1.500.
La risposta della FIMMG è stata: ''Non possiamo condividere questo piano di rientro, non lo accettiamo, non lo condivideremo e non lo accetteremo!!! Se dovessimo subirlo la nostra reazione sarà proporzionale al modo in qui ci sarà imposto!''.
La nostra organizzazione sindacale ha già dato un segno di grande responsabilità allorchè ha proposto di ridurre l'organico delle postazioni (fino 4 medici per Presidio) piuttosto che arretrare anche solo di un passo l'assistenza su un territorio, quello siciliano, unico per per la sua orografia e viabilità, e dove progetti padani non possono trovare applicazione.
Abbiamo , inoltre, elevato una ''vibrata protesta'' per l'interruzione del tavolo delle trattative per il rinnovo dell'Accordo integrativo regionale perchè riteniamo che la bozza di contratto regionale presentata e condivisa dalle OO.SS. conteneva e contiene gli strumenti professionalizzanti per una vera rifunzionalizzazione del servizio che permetterebbe di raggiungere obiettivi di salute ed una reale razionalizzazione della spesa del settore.
Abbiamo ancora chiarito che non siamo disponibili a lavorare nei Pronto soccorso e neanche in zone limitrofe per assistere i pazienti che dal Pronto soccorso ci verrebbero inviati mentre siamo pronti ad discutere, costruire e realizzare seri progetti per la gestione dei codici bianchi che vedano il Medico di Continuità assistenziale attore protagonista e non controfigura.
Abbiamo sollevato il problema dell'assistenza ai turisti e illustrato i punti di forza e di debolezza del progetto sperimentato nell'AUSL 5 di Messina che ha prodotto risultati apprezzabili proprio in tema di razionalizzazione e contenimento della spesa sanitaria (considerato che le Guardie turistiche vengono bandite dalla Regione ma sono economicamente a carico delle AUSL).
Ed infine, ma non ultimo per importanza, abbiamo affrontato l'argomento delle zone carenti, che non vengono pubblicate dal 2002 e che l'Assessorato si era impegnato a bandire entro e non oltre la fine di giugno 2007, chiedendone l'immediata pubblicazione così da onorare gli impegni assunti.
NESSUN ACCORDO E' STATO RAGGIUNTO!!!
Abbiamo soltanto registrato una grande sensibilità sugli argomenti trattati, manifestata da parte dell'Assessore e dei suoi funzionari, una grande attenzione, prestata alle contestazioni da noi avanzate, e la disponibilità ad affrontare tutto contemporaneamente ed in tempi brevi allo stesso tavolo, che è la richiesta che avevamo avanzato.
Riteniamo, infatti, utile e strategico per il cittadino, l'assistenza sanitaria territoriale e la nostra categoria che si discuta contemporaneamente di ''piano di rientro della spesa del settore'', ''accordo integrativo regionale'' e ''pubblicazione delle zone carenti'' e che si raggiunga simultaneamente un accordo su tutti e tre gli argomenti che riteniamo obiettivi fondamentali del nostro percorso sindacale. A nostro avviso non potrà esserci accordo se non su tutti e tre i punti e non accetteremo di trovare soluzioni su un argomento se contestualmente non saranno state trovate anche per gli altri due.
Appena in possesso di una proposta accettabile, e quella del 23 non lo era, la discuteremo insieme nell'assemblea degli iscritti ed insieme, come sempre, stabiliremo i percorsi da intraprendere.
Stefano Leonardi
Segretario provinciale
FIMMG Messina
Continuità assistenziale
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