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''Tumori: scoperta molecola contro metastasi seno'' - AGI Sanità
Domenica, 3 Giugno 2007





(AGI) - Chicago - Passi in avanti nella ricerca e nelle cure contro i tumori del seno e le metastasi. Due importanti studi su una molecola, lapatinib, hanno dimostrato la specificita' contro i tumori metastatici della mammella Her2 in combinazione con un chemioterapico. La molecola ha dimostrato un'efficacia specifica riducendo del 40% le metastasi cerebrali partite dal tumore del seno. I due studi sono stati presentati al 43.mo congresso dell'Asco (American society of clinical oncology) in svolgimento a Chicago fino al 5 giugno. "La ricerca messa a punto dalla Gsk ha mostrato un grande potenziale di questo farmaco nell'ambito del trattamento delle donne con tumore della mammella Her2", ha spiegato il prof. Paolo Paoletti, senior vice-president del centro ricerca dell'industria farmaceutica. "I dati ci spingono a impegnarci ulteriormente per migliorare ancora le opzioni terapeutiche per i malati". In particolare, lo studio lapatinib piu' chemioterapico ha interessato 24 paesi tra cui l'Italia che ha preso in esame 580 donne, il 75% delle quali in stato avanzato della malattia. Dopo la cura associata durata 24 mesi c'e' stato un incremento del periodo senza segni di progressione della malattia e una risposta completa o parziale nel 60% delle donne trattate. Inizialmente la "nuova cura" ha evidenziato casi di morte ma poi la situazione e' stata calibrata dagli esperti e i casi avversi sono scomparsi. "La combinazione tra i due farmaci - ha detto Angelo Di Leo, direttore dell'unita' di oncologia medica dell'ospedale di Prato e coordinatore dello studio presentato a Chicago - deve essere considerato un passaggio importante verso il trattamento personalizzato del tumore della mammella. Secondo i dati presentati, un terzo delle donne con tumore metastatico della mammella Her2 sviluppa metastasi cerebrali o al sistema nervoso e solo una donna su cinque sopravvive a un anno. La molecola lapatiib e' il primo farmaco di questo genere somministrabile per bocca e ha una doppia inibizione, riduce la proliferazione anomala delle cellule tumorale e contrasta lo sviluppo della lesione e delle metastasi. I ricercatori stanno sperimentando la molecola anche per altri tipi di tumore come quello renale, del distretto cervico-facciale e delle ghiandole salivari. Inoltre stanno partendo anche altri due studi internazionali in terapia adiuvante nel carcinoma mammario che coinvolgeranno 11.000 pazienti. (AGI 15.33 03/06/2007)
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