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''Cancro al fegato: ora esiste una cura. Presentato a chicago il primo farmaco efficace contro il tumore'' - AGI Sanità
Martedì, 5 Giugno 2007





(AGI) - Chicago - Sconfitto un tabu': fino ad un anno e mezzo fa il tumore del fegato non veniva preso in gestione dagli oncologi e non si faceva nulla. Oggi, per la prima volta e' stato trovato un farmaco che riduce la massa tumorale nel cancro del fegato, migliorando la sopravvivenza globale dei malati. Il nuovo trattamento biologico, per via orale, chiamato Sorafenib, e' stato presentato al 43.mo congresso dell'Asco (american society of clinical oncology) a Chicago. La molecola, assicurano gli esperti, e' in grado di dare risultati statisticamente significativi, cosa che prima d'ora non si era mai verificato. Lo studio randomizzato, quasi esclusivamente europeo, ha arruolato 600 pazienti: la meta' non seguiva alcuna terapia mentre l'altro 50% hanno ricevuto il nuovo farmaco. "I risultati - ha detto il prof. Armando Santoro, direttore di oncologia all'Humanitas di Milano, uno dei centri coordinatori dello studio - hanno dimostrato un aumento della sopravvivenza del 50% in quei pazienti trattati con la nuova molecola". Fino ad oggi, infatti, il tumore del fegato non aveva nessun trattamento specifico, soltanto una piccola percentuale di pazienti (10-15%) era candidato alla chirurgia o al trapianto di fegato. "Nel 90% dei casi non c'era nessun trattamento se non alcuni palliativi come l'embolizzazione, la radiofrequenza e tutti i pazienti erano destinati ad una degenerazione della malattia", ha continuato l'oncologo sottolineando che, in effetti, "Lo studio e' iniziato circa due anni e mezzo fa in una analisi precedente di fase II non controllato che aveva dimostrato gia' risposte positive. Per cui gia' molti pazienti utilizzavano e utilizzando ancora questo farmaco gia' da quasi 4 anni. Oggi c'e' una quota di pazienti, quindi, che puo' beneficiare di una sopravvivenza lunga non ipotizzabile senza questa nuova scoperta farmacologica contro il tumore del fegato". La molecola e' ben tollerata , consiste in una somministrazione orale e il paziente assume la cura a casa. La tossicita' e' risultata limitata: soltanto nel 10% dei casi e' stato riscontrata una eruzione cutanea. Di tutti i pazienti con tumore al fegato la maggioranza sono uomini. I fattori di rischio sono in particolare, l'epatite C quando cronicizza e la cirrosi da abuso di alcol. In Europa l'incidenza e' superiore Che negli Stati Uniti. In Italia si verificano ogni anno tra 10-12 mila nuovi casi in Una fascia d'eta' adulta, dai 50 anni in poi. Lo studio e' stato fatto su pazienti non candidabili a terapia locale, "ma -ha spiegato Santoro - nulla vieta, in una fase successiva di pensare ad una integrazione dei trattamenti locali con questa nuova molecola e tra due anni ci saranno sicuramente nuove speranze, in particolare per quei pazienti gia' operati e curarli a scopo preventivo.
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