(ANSA) - MILANO, 15 GIU - Sono scettici sulla possibilita' di avere presto un vaccino per l'ipertensione arteriosa, i componenti del comitato scientifico del '17/o Congresso Europeo sull'Ipertensione' (ESH), che ha aperto oggi i battenti a Milano sotto la presidenza di Giuseppe Mancia, direttore della clinica medica dell' Universita' di Milano-Bicocca.

I dati sul vaccino vengono presentati oggi al Congresso milanese nella sezione 'comunicazioni orali' e fanno riferimento a una sperimentazione di 'fase II a' (volta a verificare tollerabilita' e sicurezza, non l'efficacia) su 72 pazienti.

Obiettivo del vaccino - messo a punto dai laboratori di una societa' svizzera, la Cytos Biotechnology - e' stimolare l' organismo a difendersi da una sostanza, l'angiotensina II, che agisce da vasocostrittore, provoca cioe' il restringimento delle arterie e di conseguenza alza i valori della pressione.

Proprio il fatto che sia rivolto solo verso una sostanza, appunto l'angiotensina II, ha destato le perplessita' del professor Mancia: ''L'ipertensione - afferma il cardiologo milanese - e' una malattia multifattoriale, determinata da molte cause . Mi sembra poco credibile che fermando solo quella si possa risolvere il problema della malattia. Forse, solo per alcuni, pochi pazienti''. Mancia porta l'esempio dei ''farmaci diuretici, che - dice - abbassano la pressione, e lo fanno proprio potenziando l'angiotensina II'' e non abbassandola.

Il vaccino resta comunque ''una speranza, anche se molto a lungo termine'', per il presidente eletto dell'ESH, Stephane Laurent, dell'Ospedale Europeo George Pompidou di Parigi, secondo cui solo quando lo studio verra' pubblicato da una grande rivista scientifica internazionale, la comunita' medica potra' discuterne. Molte sono infatti, secondo Mancia, le domande ancora senza risposta sulla reale efficacia di un vaccino del genere, ''a cui solo col tempo, diversi anni e ulteriori lunghe ricerche, si potra' rispondere''.