La continuità assistenziale è la prima a pagare per l'esoso debito della Sanità siciliana. Il primo Decreto attuativo emanato dall'Assessore alla Sanità siciliana, all'indomani della pubblicazione sulla GURS del famigerato 'Piano di rientro', riguarda proprio la soppressione delle guardie mediche, come se fosse già conservato nel 'cassetto'. All'interno del Piano di contenimento della spesa sanitaria sono previste riorganizzazioni di servizi la cui attuazione produrebbe realmente e con immediatezza un sostanzioso contenimento dei costi ed invece il primo atto ufficiale della Regione, per mantenere fede al patto concluso con lo Stato, è la chiusura dei Presidi di Continuità assistenziale che produrrà in realtà un risparmio di una manciata di milioni. Di contro l'effetto che si otterrà con tale provvedimento sarà la riduzione dei livelli essenziali di assistenza sul territorio. L'impressione che si ricava dall'intera vicenda è che si preferisca il fumo all'arrosto.

Nel pomeriggio di oggi anche la AUSL 5 di Messina, con delibera n. 2830, ha reso noti i 14 Presidi di Continuità Assistenziale da sopprimere entro il 1° Ottobre prossimo:

1. Castelmola (accorpato a Taormina)
2. Cesarò (accorpato a S. Teodoro)
3. Condrò (accorpato a S. Pier Niceto)
4. Fantina (accorpato a Fondachelli)
5. Frazzanò (accorpato a Mirto)
6. Furci Siculo (accorpato a Roccalumera)
7. Itala (accorpato a Scaletta)
8. Montagnareale (accorpato a Patti)
9. Oliveri (accorpato a Falcone)
10. Reitano (accorpato a Mistretta)
11. S. Teresa di Riva (accorpato a S. Alessio)
12. Savoca (accorpato a Casalvecchio)
13. Torrenova (accorpato a S. Agata Militello)
14. Valdina (accorpato a Roccavaldina)

Palma Arezio, Stefano Leonardi - FIMMG
Enzo Picciolo - SMI
Nino Grillo, Giancarmelo La Manna - SNAMI