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''Contraccezione: under 20 italiane bocciate, ''corsa'' a pillola giorno dopo'' - Adnkronos Salute
Mercoledì, 31 Ottobre 2007






Milano, 31 ott. (Adnkronos Salute) - Di contraccezione sanno poco o nulla, non conoscono l'esistenza dei consultori familiari, spesso i loro genitori 'latitano' e il fidanzatino snobba il preservativo. Ma intorno ai 15 anni, a volte anche prima, iniziano ad avere rapporti sessuali più o meno occasionali. Per evitare gravidanze indesiderate, è una 'corsa' alla pillola del giorno dopo. E quando il test è positivo, in molti casi non resta che l'aborto. Questa la fotografia delle under 20 italiane scattata da rilevazioni ad hoc, e rilanciata oggi a Milano da Alessandra Graziottin, a capo del Centro di Ginecologia e sessuologia medica del San Raffaele Resnati del capoluogo lombardo, intervenuta a un incontro organizzato nell'ambito della campagna 'Scegli tu' firmata dalla Sigo (Società italiana di ginecologia e ostetricia). Tre i punti su cui riflettere, spiega Graziottin. "Innanzitutto la vendita di profilattici in Italia, praticamente invariata dal 1995 al 2005 - evidenzia - Secondo, il numero di aborti nello stesso periodo. Anch'esso resta stabile, ma se si esamina il trend per fascia d'età, si nota un aumento delle richieste tra le italiane al di sotto dei 20 anni. E allargando l'analisi vediamo che, dopo il calo degli aborti fra le giovanissime registrato negli anni '90, nel 2004 siamo tornati ai livelli del 1983 (8%). Un fallimento", riflette l'esperta, soprattutto "se si confrontano questi numeri con quelli relativi all'utilizzo della pillola del giorno dopo. Dal 2001, anno dell'ingresso in commercio del farmaco in Italia - riferisce - è aumentato del 59,5%. In particolare, tra il giugno 2006 e il luglio 2007 i pezzi prescritti e venduti sono stati 356 mila, di cui il 55% è stato assunto dalle under 20: da sole, le 14-19 anni consumano più pillole del giorno dopo delle 20-50enni", calcola. Di fronte a queste cifre, "per le nostre adolescenti non si può che parlare di 'vulnerabilità contraccettiva'", è l'eufemismo scelto da Graziottin. Che 'snocciola' i dati. "Da sondaggi condotti online sul sito www.sceglitu.it - ricorda - risulta che appena lo 0,3% delle under 20 italiane vanta una buona educazione sessuale. La prima volta è senza precauzioni per una su tre e il 20% si affida al coito interrotto". Un 'salto nel buio' particolarmente diffuso "tra le single senza un rapporto stabile e fra le giovani delle coppie più recenti, che appaiono anche le massime utilizzatrici della pillola del giorno dopo (11,7%). Come se l'amore sbocciato da poco fosse una sorta di 'talismano' che protegge da tutto e da tutti". Più in generale, continua la ginecologa, "il 72% sa che il coito interrotto è rischioso, ma sostiene che poi è sempre possibile trovare una soluzione". Da qui il 'boom' della contraccezione d'emergenza. E non è tutto. "Un'indagine condotta in Veneto dimostra che il 54% non sa se vicino casa può trovare o meno un consultorio, e il 77% non sa come arrivarci", prosegue. Insomma, passato l'allarme Aids, "negli ultimi 10-12 anni abbiamo assistito a un crollo delle responsabilità". Sul fronte femminile e anche su quello maschile, "per colpa di programmi di sensibilizzazione per troppo tempo declinati soltanto in chiave 'rosa'", osserva Graziottin. "Dai sondaggi di 'Scegli tu' emerge che per le italiane l'età media del primo rapporto è 17 anni, ma altre ricerche ci dicono 15 e comunque in certi gruppi il dato è in calo: ragazze con pubertà precoce, bassa estrazione sociale, che vanno male a scuola, fumano, consumano cannabis e alcol". Insomma, "per realizzare il sogno che unisce laici e cattolici, e cioè un mondo senza aborti e in cui non ci sia bisogno di pillole del giorno dopo - conclude Graziottin - l'unica strada è unire le forze per promuovere la contraccezione responsabile di lui e lei".
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