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''Un passo in avanti per la fibrosi cistica. Nuove prospettive teapeutiche'' - Le Scienze
Martedì, 16 Febbraio 2010







Nuove prospettive teapeutiche
Un passo in avanti per la fibrosi cistica
Il risultato di una ricerca corrobora l'idea di considerare l'aumento del bicarbonato nei tessuti l'obiettivo terapeutico delle prossime ricerche sullla malattia

Un difetto in un cammino di segnalazione cellulare che coinvolge la proteina PPAR-γ (peroxisome proliferator-activated receptor-γ) si è rivelato cruciale per lo sviluppo di alcuni sintomi della fibrosi cistica nel modello animale. È questo il risultato di uno studio svoltosi presso la School of Medicine dell'Università della California a San Diego, che ha dimostrato inoltre come la correzione di tale difetto porti alla parziale remissione dei sintomi.

"La fibrosi cistica com'è noto è il risultato di una mutazione genetica che porta al malfunzionamento dei canali posti sulla membrana cellulare che permettono il trasporto di ioni cloruro e bicarbonato dall'interno verso l'esterno della cellula”; ha commentato Gregory Harmon, che firma l'articolo di resoconto pubblicato su Nature Medicine. “Questo difetto cellulare a sua volta porta all'infiammazione e all'accumulo di muco nelle vie respiratorie tipici della patologia.

Lavorando su linee cellulari isolate da topi e da pazienti colpiti dalla malattia, i ricercatori hanno identificato alcuni geni influenzati dalla PPAR-γ avevano una funzionalità ridotta.

Quando poi i ricercatori hanno somministrato ai topi affetti da fibrosi cistica il farmaco rosiglitazone, che si lega alla PPAR-γ, attivandola, l'espressione genica è risultata in gran parte normalizzata, con un notevole beneficio per la sopravvivenza degli animali. Il farmaco ha dimostrato inoltre di correggere almeno in parte il processo infiammatorio a carico del tessuto.

La delezione della proteina PPAR-γ nell'intestino di topo, inoltre, ha peggiorato la malattia, portando a un accumulo di muco nell'intestino. Infine, i ricercatori hanno riscontrato come l'attivazione della PPAR-γ possa incrementare la produzione di bicarbonato nel tessuto intestinale favorendo l'attività dell'enzima carbonato deidratasi.

"Per la prima volta, siamo riusciti a utilizzare un farmaco che attiva il trasporto del bicarbonato senza influenzare il trasporto del cloruro, e a vedere un miglioramento nella patologia”, ha spiegato Harmon. I risultati corroborano l'opinione di chi ha indicato l'aumento del bicarbonato nei tessuti colpiti dalla fibrosi cistica come prossimo obiettivo terapeutico della ricerca di base e clinica. (fc)

(16 febbraio 2010) © Le Scienze S.p.A.
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