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ECM, la FNOMCeO guida la ripartenza su nuove basi: il ruolo degli Ordini c’è, rafforziamo il nostro spirito di appartenenza a Istituzioni al servizio dei cittadini.
Lunedì, 26 Aprile 2010


FNOMCeO


“Ci voleva”. Era questo il commento prevalente tra i partecipanti al seminario, organizzato dalla FNOMCeO, venerdì 23 e sabato 24 aprile, a Roma, presso la nuova sede del Ministero della Salute, all’Eur. “Ruolo e compiti degli Ordini professionali nel nuovo sistema ECM”, questo il tema-guida.

“Ci voleva”, era il commento durante il coffee break e al termine della prima mattinata, ma anche nei gruppi di lavoro e al termine dell’affollata mattinata conclusiva del sabato. E in effetti, una partecipazione così massiccia per un seminario molto tecnico sull’ECM è stata al tempo stesso una bella sorpresa per il Ministero e una soddisfazione per la Federazione: oltre 300 persone hanno preso parte alla fase di avvio del seminario, in rappresentanza degli Ordini provinciali di tutta Italia. Un seminario rivolto ai dipendenti degli Ordini, in particolare ai funzionari amministrativi, specialmente per gli aspetti attinenti le procedure e per la gestione delle postazioni Internet per l’accesso all’Anagrafica dei crediti formativi registrati presso il Ministero.

L’ECM, dunque, dopo questo evento, esce dal limbo di alcune incertezze, entra nelle fasi più operative, si cominciano a delineare obiettivi e metodi di lavoro più razionali. Come si suole dire, si entra nel merito. Obiettivo strategico di questa operazione è: entro il 2010 creare le condizioni per cui nel 2011 si possa arrivare a un sistema ECM che coinvolga una maggiore platea di soggetti interessati.

  • Tra relazioni e regolamento attuativo

  • Il raggiungimento di questo obiettivo risponderebbe anche alla domanda di formazione continua proveniente dalle categorie, una domanda che, in passato, ha avuto risposte non sempre soddisfacenti. E il seminario presso il Ministero della Salute ha sviscerato proprio queste problematiche, analizzando il mondo ECM in tutti i suoi aspetti. Basta scorrere i titoli delle relazioni per formarsi un’idea: il nuovo sistema ECM: evoluzione e prospettive; criteri e procedure di accreditamento dei provider; obiettivi formativi, dossier formativo, modalità di attribuzione dei crediti formativi; il programma di educazione continua per liberi professionisti; il sistema di valutazione e reporting; gli osservatori: reclutamento, formazione e ruoli degli auditor; ruoli e compiti del comitato tecnico delle Regioni; il conflitto di interessi: il comitato di garanzia; la registrazione e certificazione dei crediti: il COGEAPS; quesiti alla segreteria commissione nazionale ECM.
    Quindi i quattro gruppi di lavoro, due al giorno, concentrati su quatto temi: procedure, ruolo degli Ordini, stato di attuazione dell’ECM nelle regioni, i crediti formativi. Su ogni argomento, un approfondimento, un riferimento a una storia che ha origine il 28 agosto 1997 con il decreto legislativo n. 281 che è all’origine dell’accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano: “Riordino del sistema di Formazione Continua in Medicina”, e piombiamo al 1 agosto del 2007. Trascorrono due anni per arrivare al 5 novembre 2009, quando si perviene al nuovo accordo “Nuovo sistema di formazione continua in medicina. Accreditamento dei provider ECM, formazione a distanza, obiettivi formativi, valutazione della qualità del sistema formativo sanitario, attività formative realizzate all’estero, liberi professionisti”. Conseguenza di questo accordo è il Regolamento attuativo approvato, il 13 gennaio di quest’anno, dalla Commissione nazionale per la formazione continua.

    Emergono anche da questo regolamento il ruolo degli Ordini e la funzione del Co.Ge.APS. Si ricorderà che quest’ultimo è il Consorzio Gestione Anagrafica Professioni Sanitarie, organismo che riunisce le Federazioni Nazionali degli Ordini e dei Collegi e le Associazioni dei professionisti della salute che partecipano al programma di ECM. Ne fanno parte FNOMCeO, Fofi (farmacisti), Ipasvi (infermieri), Fnovi (veterinari), Cnop (psicologi), Fnco (ostetriche), Tsrm (tecnici radiologia medica), Onb (biologi) Cnc (chimici), otto associazioni dell’Area della Riabilitazione, otto associazioni dell’Area tecnica.

  • Luigi Conte: il senso del tutto sta nel ruolo degli Ordini

  • Non è stato trascurato alcun aspetto della storia dell’ECM degli ultimi anni, nel tentativo di dare una risposta anche ad alcune contraddizioni che hanno caratterizzato il percorso. Alcuni relatori hanno ricordato, ad esempio, che dal 2001 al 2007 si è registrata una certa contrapposizione tra ECM nazionale e regionale. Ma oggi è diverso – è stato sottolineato – si pensa, si ha consapevolezza della necessità di un ECM uniformato a livello nazionale. Eventuali tentativi di alcune Regioni di intraprendere la via di un’ECM regionalizzato vengono considerati “una iattura”. Al contrario, è valutata l’esperienza fin qui maturata dell’ECM come importante modello nazionale, ma con contraddizioni da curare.

    E il senso del tutto, di cosa fare per curare queste contraddizioni lo ha dato con la sua relazione Luigi Conte, presidente dell’Ordine di Udine, che partendo dai valori etici, ha parlato di tutto, dei 29 ambiti formativi, della necessità di umanizzazione del SSN e dei SSR, dei dossier formativi individuali e di gruppo, dell’importanza dell’Anagrafica moderna e dinamica, ribadendo: “Ordini, Albi e Collegi sono gli unici abilitati a tenere elenchi”.

  • Bianco conclude e scalda la platea, una forte carica per andare avanti

  • I due giorni di seminario a Roma sono stati necessari per la messa a punto del sistema ECM, con indicazioni di prospettiva e per un confronto aperto, che ha avuto nel dibattito degli esperti e dei partecipanti con Maria Linetti, che dell’ECM italiano è da sempre memoria storica oltre che punto di sintesi e lucidità. “Tra un anno, appuntamento a tutti, qui, in questo stesso luogo”. E’ Amedeo Bianco a parlare così, in un applaudito intervento finale che ha dato la carica ai partecipanti provenienti da tutta Italia. Il Presidente FNOMCeO, parlando a braccio, ha voluto sul palco tutti i componenti il Comitato Centrale della Federazione. Tra gli applausi, ha espresso “il desiderio di lavorare insieme, di andare avanti. Mi rendo conto che agli Ordini diamo un peso, una responsabilità in più, ma anche la volontà di una forte spinta per continuare. Ci saranno più oneri per tutti noi – ha detto Bianco - ma non vi lasceremo soli, saremo al vostro fianco”. Bianco ha quindi avanzato una proposta operativa: “Ritaglieremo al Comitato Centrale una funzione dedicata all’ECM, una funzione che sarà il punto di riferimento per tutti, soprattutto per le funzioni ECM che saranno istituite presso ogni Ordine provinciale. Ma dovete costituire anche i coordinamenti regionali per il governo dei processi, per il governo dell’ECM nei rispettivi territori, mentre in Fnomceo noi faremo una struttura ad hoc, anche per aiutare i Presidenti degli Ordini in tutto, anche nella discussione della gestione dei crediti”.
    Riferendosi agli anni che sono trascorsi, Bianco ha precisato: “Forse questa è la volta buona, mentre siamo alla vigilia di un processo di riforma dei nostri Ordini: gli Albi del futuro saranno gli Albi dei professionisti, della loro storia professionale, saranno gli Albi dinamici di cui abbiamo parlato”. Bianco ha poi sostenuto la necessità di un potenziamento del Co.Ge.APS, ribadendo al tempo stesso che sarà esaltato il compito degli Ordini nel promuovere la formazione nei campi dell’etica e della deontologia, “perché – ha ribadito con forza – il ruolo degli Ordini nell’individuazione degli obiettivi formativi già c’è e torneremo in sede di Conferenza Stato-Regioni proprio per ribadire questo”. Ordini propositivi, dunque, su tutto e per tutto, anche per la FAD, formazione a distanza, su due temi: l’Audit e il Governo clinico.
    Un breve saluto di Pippo Renzo, che ha sottolineato la grande partecipazione, rivendicando una nuova visione dell’Ordine, molto più complessa e dinamica: “Stiamo volando alto – ha detto Pippo Renzo – è finita l’epoca degli Ordini documentifici”. Subito dopo Amedeo Bianco ha ringraziato tutti per la buona riuscita dell’iniziativa, in particolare Sesto Francia e Anna Rita Mascolini della Federazione, chiamati sul palco tra gli applausi.
    “Vedete – ha concluso Bianco – questi due giorni sono stati importanti perché ritengo necessario rafforzare lo spirito di squadra e di appartenenza, di vicinanza. Gli Ordini sono Istituzioni e voglio trasmettervi l’orgoglio di stare in Istituzioni che lavorano per i cittadini. Ecco perché tra un anno vi voglio tutti qui, questo è il nostro appuntamento e non ci poteva essere migliore conclusione”.

    26/04/2010 09:13 - Autore: Orfeo Notaristefano
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